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I 10 vulcani più pericolosi del mondo

vulcani più pericolosi del mondo
Redazione

Una classifica dei vulcani più pericolosi al mondo. Montagne apparentemente quiete ma sempre attive. 

 

I vulcani da sempre affascinano e spaventano al tempo stesso. Queste imponenti montagne naturali possiedono una quantità di energia in grado di uccidere e disintegrare civiltà intere.

 

 

I vulcani, al pari di monumenti, possono anche diventare simbolo di una zona, una città o una regione, ma possono anche rappresentare la potenza devastatrice della natura.

 

Cominciamo quindi questo viaggio tra lava, lapilli ed eruzioni.

 

 

  • Yellowstone Caldera, Stati Uniti

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Le bolle di gas solforico e geyser che vengono fuori dall’energia nascosta del vulcano, attraggono turisti nel bellissimo Parco Nazionale di Yellowstone.

Sotto dietro tutta questa bellezza, c’è un super vulcano che potrebbe, potenzialmente, distruggere la parte occidentale degli Stati Uniti uccidendo circa 87.000 mila persone secondo le previsioni degli esperti.

 

 

Diversamente da altri, i super vulcani non hanno la forma di una montagna, ma sembrano appunto “calderas” crateri vulcanici. L’eruzione di un super vulcano finora non è mai stata osservata dall’uomo. L’ultimo caso di questo tipo è avvenuto 640,000 anni fa proprio a Yellowstone.

La prima in assoluto avvenne 2.1 milioni di anni fa e, per capire le proporzioni, era più potente dell’eruzione del vulcano St. Helens che uccise 57 persone nel 1980.

 

 

 

  • Vesuvio, Italia

 

Il Vesuvio ha dei precedenti storici tali da renderlo uno dei vulcani più pericolosi al mondo. L’ultima volta ha eruttato nel 1944, ma abitualmente ha cicli di eruzione ogni 20 anni. Inoltre, trovandosi vicino alla città, 3 milioni di persone vivono nelle sue vicinanze. Si tratta della zona vulcanica più densamente popolata del mondo.

 

L’unico vulcano ad aver eruttato in Europa negli ultimi 100 anni, resta famoso per la storica eruzione del 79 A.C. che ha distrutto le cittadine di Pompei ed Ercolano.

 

 

  • Popocatépetl, Messico

popocatepetl-vulcani-pericolosi

 

Popocatépetl è un largo picco montagnoso ghiacciato che si trova a circa 35 miglia da Città del Messico.

 

Circa 9 milioni di persone vivono nel raggio d’azione del vulcano che ha eruttato circa 20 volte dal 1519. L’ultima delle eruzioni è avvenuta nel 2000, ma l’evacuazione di 41,000 persone ha evitato la catastrofe.

 

 

 

  • Sakurajima, Giappone

 

Questo vulcano giapponese una volta formava un’isola, ma i flussi lavici dell‘eruzione del 1914 ha prodotto la sua unione con la terraferma.

Molti esperti lo definiscono “il Vesuvio dell’est” a causa dei suoi alti livelli di attività vulcanica.

 

Ogni anno, si verificano migliaia di piccole esplosioni dalla montagna che lancia cenere su tutte le aree circostanti. Comunque una eruzione più potente, potrebbe causare 700.000 vittime tanto che in città ci sono rifugi per i residenti.

 

 

 

  • Galeras, Colombia

 

Il vulcano si trova nella parte meridionale della Colombia, al confine con l’Ecuador ed è attivo almeno da un milione di anni. Erutta frequentemente, con la sua prima eruzione del 1580. Come per il Vesuvio, anche qui alla sua base, si trova la città di Pasto con i suoi 450,000 abitanti.

 

Inattivo fino al 1978, tornò in azione nel 1988. Proprio quando nel 1993 si teneva una conferenza per avvisare dei rischi del vulcano, il Galeras ha eruttato improvvisamente uccidendo 6 scenziati e 3 turisti. Dal 2000 erutta quasi ogni anno causando anche smottamenti nella regione.

 

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  • Merapi, Indonesia

 

Merapi significa montagna di fuoco ed è, non a caso, tra tutti i vulcani, quello che produce più lava al mondo. Erutta costantemente dal 1548 ed è attivo da 10.000 anni.

Gli esperti credono che questa attività abbia portato alla scomparsa del regno Hindu di Mataram. Vicino si trova anche la città di Yogyakarta, dove si trovano migliaia di abitanti.

 

La lava del Monte Merapi viaggia per circa 4 miglia dalla vetta e alcuni flussi lavici arrivano fino a 8 miglia ad una velocità di 70 miglia all’ora. Nel 2010 un’eruzione ha ucciso 353 persone e reso sfollati 320.000 abitanti.

 

 

  • Nyiragongo, Congo

 

Il monte Nyiragongo è uno dei vulcani più attivi sul continente africano. E’ famoso per i suoi laghi di lava che si creano frequentemente nei suoi crateri.

 

E’ una minaccia unica per le comunità circostanti dal momento che si tratta del vulcano con il più vasto lago di lava fluida al mondo.

 

Nel gennaio del 1977 il lago di lava ha cominciato a colare causando flussi lavici a circa 60 miglia all’ora. L’eruzione causò la morte di diverse migliaia di persone.

 

Nel 2002 un’altra grande eruzione del monte Nyiragongo ha causato un flusso di lava verso Goma, la capitale. Fortunatamente i 400.000 abitanti erano stati evacuati, ma morirono comunque 147 persone e 4500 edifici furono distrutti lasciando 120.000 sfollati.

 

 

 

  • Ulawun, Papua Nuova Guinea

 

Le eruzioni di Ulawun partono dal suo cratere centrale. Finora sono state registrate 22 eruzioni dal 1700. Recentemente, l’attività è stata costante in piccole esplosioni con depositi di cenere e lava nelle aree circostanti.

 

A causa della sua altezza,  Ulawun è minaccioso perchè una sua eruzione potrebbe causare danni catastrofici per un’area di 100 metri quadrati.

 

 

 

  • Taal, Filippine

Il vulcano Taal si trova al centro dell’omonimo sull’isola di Luzon. Si trova a 31 miglia da Manila, la capitale delle Filippine dove vivono 1.6 milioni di persone.

 

Il vulcano ha eruttato 33 volte dal 1572. Alcune di queste esplosioni sono rimaste nell’area vulcanica, altre sono fuoriuscite causando enormi danni. In totale le sue vittime sono circa 6000.

 

L’unico modo sicuro per vedere questo affascinante e terribile spettacolo naturale è a distanza anche se si tengono trekking avventurosi sull’Isola del Vulcano.

 

 

 

  • Mauna Loa, Hawaii

 

Per volume e area di superfice, Mauna Loa è il più grande vulcano del mondo oltre ad essere uno dei 5 vulcani che ha creato le isole delle Hawaii nel mezzo dell’Oceano Pacifico.

 

Attivo da 700,000 anni, la sua ultima eruzione è avvenuta nel 1984. Il pericolo per le comunità circostanti è minore di altri vulcani, ma costante. I flussi lavici avanzano a poca velocità, ma si possono verificare flussi a velocità maggiori.

 

Nel 1950 per esempio il villaggio di Ho’okena Mauka fu distrutto da una colata lavica. L’intensa eruzione del 1984 si diresse invece verso la città di Hilo ma senza raggiungere gli edifici abitati.

 

 

 

Fonte: curiosityaroused

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile